La Correlazione tra Risonanza Magnetica, Ernia del Disco, Dolore Lombare e il Ruolo del Fisioterapista

Autore : Alan Jon Falsini Fisioterapista Osteopata

Il dolore lombare è una condizione comune che colpisce molte persone in tutto il mondo. Uno dei fattori che può contribuire al dolore lombare è l’ernia del disco, una condizione in cui il materiale gelatinoso all’interno di un disco intervertebrale spinge attraverso l’anello esterno del disco e può mettere pressione sui nervi spinali circostanti. La risonanza magnetica (RM) è uno strumento diagnostico ampiamente utilizzato per valutare questa condizione e stabilire una correlazione tra ernia del disco e dolore lombare.

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Lussazione di spalla: gestione fisioterapica.

Cosa è una lussazione.

Autore: Giacomo Zipponi Fisioterapista

Tra i vari eventi traumatici che possono interessare il sistema osteoarticolare, oltre alle fratture e alle distorsioni troviamo anche le lussazioni. Con la parola lussazione si identifica quel tipo di trauma in cui le superfici di un’articolazione perdono il loro fisiologico allineamento e non lo recuperano in maniera immediata. Possiamo pensarla come un grado ulteriore di un trauma distorsivo. Le articolazioni più esposte a questo tipo di evento sono quelle che hanno il maggior grado di libertà di movimento, ed è proprio per questa ragione che la spalla, l’articolazione più mobile del corpo umano è quella che comunemente va più incontro a lussazione.

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Dolore: Esercizio e Neurobiologia – Un Approccio alla Gestione del Dolore Cronico

Autore : Alan Jon Falsini Fisioterapista e Osteopata

Introduzione

Il dolore è un’esperienza comune che può variare in intensità e durata. La gestione del dolore è un campo di grande interesse per la medicina e la ricerca scientifica, poiché il dolore cronico può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona. Recentemente, c’è stato un crescente interesse nella relazione tra l’esercizio fisico e la neurobiologia del dolore. Questo articolo esplorerà come l’esercizio fisico può influenzare il sistema nervoso e contribuire alla gestione del dolore.

La Neurobiologia del Dolore

Prima di entrare nel dettaglio sull’effetto dell’esercizio fisico, è importante comprendere la neurobiologia del dolore. Il dolore è una risposta complessa del sistema nervoso a uno stimolo nocivo. Quando i recettori del dolore, noti come nocicettori, rilevano uno stimolo nocivo come un calore eccessivo o un taglio, inviano segnali al cervello attraverso il sistema nervoso centrale. Il cervello interpreta questi segnali come dolore.

Il sistema nervoso centrale gioca un ruolo cruciale nella percezione e nel controllo del dolore. È composto dal cervello e dal midollo spinale, che elaborano le informazioni sul dolore e regolano la risposta del corpo ad esso. Il sistema nervoso centrale può anche modulare l’esperienza del dolore, influenzando la sua intensità e la sua durata.

Esercizio Fisico e Dolore

L’esercizio fisico regolare ha dimostrato di avere numerosi effetti positivi sulla gestione del dolore. Ecco come l’attività fisica può influenzare la neurobiologia del dolore:

1. Rilascio di Endorfine: Durante l’esercizio fisico, il corpo rilascia endorfine, che sono sostanze chimiche naturali con proprietà analgesiche. Le endorfine agiscono come “analgetici naturali” e possono ridurre la percezione del dolore.

2. Miglioramento della Circolazione Sanguigna: L’esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna, contribuendo a fornire ossigeno e nutrienti alle cellule muscolari e nervose. Questo può favorire la guarigione e ridurre l’infiammazione associata al dolore.

3. Riduzione dello Stress e dell’Ansia: L’esercizio fisico è noto per ridurre lo stress e l’ansia, che possono peggiorare la percezione del dolore. Una mente rilassata può contribuire a gestire meglio il disagio.

4. Miglioramento della Postura e della Flessibilità: L’esercizio regolare può migliorare la postura e la flessibilità, riducendo la tensione muscolare che può causare o peggiorare il dolore cronico.

5. Modulazione dei Neurotrasmettitori: L’attività fisica può influenzare i neurotrasmettitori nel cervello, come la serotonina e la noradrenalina, che sono coinvolti nella regolazione del dolore e dell’umore.

Affrontare il Dolore Cronico con l’Esercizio Terapeutico

Il dolore cronico è un compagno di vita per molte persone, e spesso la prospettiva di intraprendere un percorso di esercizio terapeutico può generare un profondo senso di sgomento e paura. Tuttavia, è fondamentale comprendere che l’esercizio terapeutico non solo può essere un valido alleato nel gestire il dolore cronico, ma può anche migliorare notevolmente la qualità della vita. In questo articolo, esploreremo il valore dell’esercizio terapeutico per il dolore cronico, mettendo in luce l’importanza non solo delle tecniche di esecuzione, ma anche dell’approccio psicologico nei confronti dei pazienti.

Superare le Apprensioni Iniziali

Il primo passo per chi soffre di dolore cronico è spesso il più difficile: accettare l’idea di intraprendere un programma di esercizio terapeutico. La paura del dolore e l’ansia associata a questa prospettiva possono essere davvero scoraggianti. È qui che entra in gioco un aspetto cruciale: l’approccio psicologico del professionista della salute.

Ogni fisioterapista ha visto l’espressione di sgomento e paura nel paziente – che soffriva di dolore cronico – a cui veniva chiesto di fare degli esercizi fisici per la prima volta, magari dopo tanto tempo. Proporre l’attività fisica, proprio a causa della paura che genera, può essere estremamente scoraggiante per il paziente. Pertanto, è essenziale non solo conoscere le tecniche di esercizio, ma anche adottare un approccio empatico e comprensivo nei confronti di chi sta soffrendo.

Riconsiderare il Dosaggio

Quando si parla di esercizio terapeutico, è fondamentale riconsiderare l’approccio tradizionale al dosaggio degli esercizi. Troppo spesso, ci si è basati su formule standardizzate, come le classiche 3 serie da 10, 12 o 15 ripetizioni, senza tener conto delle specifiche esigenze dei pazienti.

Un principio che dovrebbe essere rivalutato è il concetto del “3 x 10”. Questo protocollo, creato da Thomas DeLorme durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato ampiamente adottato, ma potrebbe non essere sempre il più adatto alle esigenze individuali dei pazienti con dolore cronico. Invece di aderire rigidamente a questo standard, è importante considerare un approccio più flessibile.

La Scienza dell’Esercizio Terapeutico

L’efficacia dell’esercizio terapeutico nel dolore cronico è innegabile, ma è necessario un approccio più mirato e personalizzato. Ci sono quattro principi fondamentali che i fisioterapisti dovrebbero tenere a mente:

1. Sovraccarico: L’aumento graduale dei carichi di lavoro è utile per migliorare la funzionalità fisiologica e accelerare la risposta dell’organismo all’allenamento.

2. Specificità: Gli esercizi dovrebbero essere selezionati in base alle esigenze individuali dei pazienti e agli effetti specifici desiderati.

3. Differenze Individuali: Ogni persona reagisce in modo diverso agli stessi stimoli, cons

4. Reversibilità: L’abbandono di un programma di allenamento può portare a una perdita rapida dei progressi. Pertanto, è essenziale comprendere questo meccanismo per mitigarne gli effetti negativi.

Dosaggio Personalizzato per il Dolore Cronico

Una delle chiavi per il successo nell’allenamento dei pazienti con dolore cronico è il dosaggio personalizzato. Questo implica la determinazione della frequenza, dell’intensità, della durata e del carico dell’allenamento in modo adattato alle esigenze individuali. Un approccio contingente, in cui i parametri vengono modulati in base ai progressi e alle sensazioni del paziente, può essere particolarmente efficace.

Questo approccio permette di stimolare il paziente in modo progressivo e di premiarlo quando raggiunge obiettivi specifici. Inoltre, contribuisce a cambiare la percezione del dolore durante l’allenamento e ad evitare il comportamento di evitamento.

L’Importanza di un Approccio Multidisciplinare

Mentre l’esercizio fisico può essere un elemento importante nella gestione del dolore, è importante sottolineare che non esiste una soluzione unica per tutti. L’approccio migliore per affrontare il dolore cronico è multidisciplinare. Questo può includere terapie fisiche, terapie farmacologiche, psicoterapia e altre strategie di gestione del dolore.

Inoltre, è fondamentale che qualsiasi programma di esercizio fisico sia personalizzato alle esigenze individuali e supervisionato da professionisti della salute, soprattutto quando si tratta di dolori cronici o condizioni mediche specifiche.

Conclusioni

L’esercizio fisico può svolgere un ruolo significativo nella gestione del dolore attraverso il suo impatto sulla neurobiologia del dolore. Tuttavia, non è una panacea, e ogni persona dovrebbe cercare un piano di trattamento personalizzato sotto la supervisione di professionisti della salute. La comprensione della neurobiologia del dolore e l’adozione di un approccio multidisciplinare possono aiutare le persone a vivere una vita più soddisfacente nonostante il dolore persistente.

Autore : Alan Jon Falsini Fisioterapista e Osteopata

Fisioterapia e Osteopatia a Brescia

Sindrome del tunnel carpale: cosa può fare la fisioterapia per aiutare?

Autore: Giacomo Ziopponi Fisioterapista

Cosa è il tunnel carpale (e la sua sindrome?)

Il tunnel carpale è uno spazio delimitato dalle ossa del carpo (cioè il polso) e dal legamento carpale trasverso, che passa al di sopra di esse facendo da ponte tra quelle che prendo il nome di scafoide e trapezoide dal lato radiale della mano (quello con il pollice) e quelle sul lato ulnare (quello del mignolo) che si chiamano invece pisiforme e uncinato. All’interno di questo spazio passano diverse strutture importanti per il funzionamento della mano, in primis i tendini di ben nove muscoli, che ci consentono di articolare le dita, e il nervo mediano, che ha il ruolo di portare i comandi dal cervello ai muscoli e le gli stimoli dalla mano al cervello.

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Un approccio integrato alla gestione del mal di schiena:  l’osteopatia, la fisioterapia e il movimento

Autore : Alan Jon Falsini Fisioterapista e Osteopata

Introduzione:

Il mal di schiena è una delle problematiche più comuni e debilitanti che affligge un gran numero di  persone , di tutte le età, di ogni classe sociale   . Affrontare efficacemente questa patologia     richiede un approccio  che consideri  l’aspetto  biopsicosociale, l’analisi biomeccanica e   il movimento. L’integrazione tra questi aspetti permette di affrontare e risolvere efficacemente il problema.  

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