ARTROSI ALL’ANCA : IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO FA LA DIFFERENZA!

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Autore: Marta Bresciani Fisioterapista

Introduzione

La coxartrosi, o artrosi dell’anca, è una patologia piuttosto diffusa che

colpisce molte persone in tutto il mondo, manifestandosi con dolore,

infiammazione e rigidità.

Questa condizione, se non trattata, può limitare notevolmente la mobilità e la

qualità di vita di chi ne soffre per via della degenerazione del tessuto

cartilagineo.

Tuttavia, il riconoscimento precoce dell’artrosi, tramite indagini strumentali come

la radiografia, e l’inizio di un percorso fisioterapico possono fare una grande

differenza nella gestione dei sintomi.

La Fisioterapia e l’artrosi d’anca

La letteratura scientifica è chiara, il primo approccio da considerare per il

trattamento della coxartrosi NON deve essere la chirurgia, è invece evidente

come la strada più efficace sia quella conservativa.

Quando si parla di trattamento conservativo ci si riferisce ad un approccio

combinato che sfrutta diversi elementi tra cui l’educazione del paziente,

l’esercizio attivo, la terapia manuale, fisica e farmacologica.

L’educazione del paziente è fondamentale al fine di apportare modifiche allo stile

di vita, ad esempio riducendo le attività ad alto impatto o, se necessario,

perdendo peso. Inoltre è fondamentale che il paziente venga istruito riguardo le

strategie di autogestione dei sintomi.

La terapia farmacologica si basa sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori non

steroidei (FANS) che possono essere prescritti dal medico per alleviare il dolore

e ridurre l’infiammazione o degli analgesici per controllare il dolore.

Il ruolo chiave del trattamento conservativo è svolto dalla fisioterapia.

Il fisioterapista deve sviluppare un programma di esercizi personalizzato per il

paziente, tenendo conto delle sue capacità e delle sue esigenze.

Gli esercizi di rinforzo muscolare si concentrano sul potenziamento dei muscoli

che forniscono sostegno e stabilità all’articolazione dell’anca, come glutei,

quadricipiti e adduttori.

L’incremento della forza è fondamentale per fornire il giusto supporto all’anca e

per ridurre lo stress sull’articolazione.

In associazione vengono svolti esercizi di mobilità per mantenere le ampiezze di

movimento necessarie e funzionali alle attività quotidiane.

Il compito del fisioterapista è quindi quello di guidare il paziente nel corso del

trattamento adattando gli esercizi alle sue capacità funzionali specifiche,

ricordando sempre che l’attività fisica dovrebbe essere graduale e progressiva

per ottenere un’adeguata risposta di adattamento da parte del paziente stesso.

Oltre all’esercizio, possono poi essere utilizzate tecniche di terapia manuale,

come la mobilizzazione articolare, o la terapia fisica con lo scopo di ridurre il

dolore.

Tuttavia, nel caso in cui lo stadio avanzato dell’artrosi non consenta il

miglioramento dei sintomi attraverso il trattamento conservativo, può essere

preso in considerazione l’intervento chirurgico.

I tipi di interventi chirurgici per l’artrosi dell’anca includono l’artroscopia, la

sostituzione parziale o totale dell’anca. Questi interventi mirano a riparare o

sostituire le parti danneggiate dell’articolazione e ripristinare la funzionalità.

In conclusione, è importante ricordare che ogni individuo risponde in modo

diverso ai vari approcci terapeutici, ma con l’adeguata gestione dei sintomi

attraverso la giusta combinazione di movimento, terapia manuale, ed

eventualmente farmacologica, è possibile vivere una vita attiva e soddisfacente

nonostante l’artrosi dell’anca. 

Autore : Marta Bresciani

Fisioterapia e Osteopatia a Brescia


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