Autore: Giacomo Zipponi
La famosa cuffia dei rotatori. La famosissima e irreprensibile cuffia di rotatori. I muscoli rotatori. Ma non sapevo si dovessero allenare per recuperare l’uso della spalla.
Questo è quello che immagino quando vedo un paziente sorpreso dalla proposta di fare degli esercizi per superare un episodio di dolore alla spalla.
Ma andiamo con ordine, chiariamo il perché della mia sorpresa.
La spalla, e in questo caso per spalla intendiamo proprio l’articolazione principale, quella che tutti immaginano quando si parla di spalla, che in gergo tecnico si chiama gleno-omerale, è un’articolazione fra due superfici molto diverse. Spesso la pensiamo come una palla in una ciotola, ma in realtà assomiglia di più ad una pallina da golf su una moneta da 2 euro. Detta così diventa abbastanza chiaro quanta sia l’importanza dei legamenti e della muscolatura a fare si che il nostro braccio rimanga attaccato al nostro corpo. Nello specifico un grosso ruolo di stabilizzazione e movimento della spalla è rivestito da quel gruppo di muscoli che vengono chiamati nel loro insieme la cuffia dei rotatori.
Che non è questa …
… ma questa
Presentiamo gli attori: abbiamo due muscoli, sottospinato e piccolo rotondo, che si danno una mano a vicenda a extraruotare (se state con le mani dietro la testa e i gomiti larghi state extraruotando), uno grande e grosso, il sottoscapolare, che fa il lavoro opposto ai due, ovvero l’intrarotazione (se vi grattate a mezza schiena state intraruotando) e poi il sovraspinato: un piccoletto che sta lì sopra appeso, non rompe a nessuno e fa il suo lavoro di iniziare il sollevamento laterale del braccio (in gergo tecnico abduzione).
Spesso si pensa a questi muscoli come se fossero dei cavi che si attaccano su punti specifici dell’osso. In questo caso, se uno di questi si dovesse danneggiare o rompere del tutto si perderebbe completamente un certo movimento. In realtà, anche se questi muscoli fanno movimenti diversi, più si avvicinano alla spalla più si avvicinano fra loro e i loro tendini sono un guazzabuglio difficile da distinguere: più che vedere 4 tendini diversi si vede una specie di pellicola che avvolge completamente la spalla. Questo fa sì che, anche se uno di questi muscoli perde forza o si lesiona, spesso se gli altri diventano forti a sufficienza si riesce a recuperare una buona capacità di movimento per il braccio.
Osservando tramite ecografia o risonanza queste strutture si può vedere come se la passano: a volte si possono scoprire depositi di calcio dove non ci si aspetterebbe di vederli, come sui tendini, oppure scoprire delle lesioni di questa rete di tessuto connettivo, talvolta parziali e tlvolta a tutto spessore e talvolta massive. Vediamo di capire le differenze.
Per chiarire il più possibile possiamo pensare alla cuffia nella sua totalità come a un tappeto, o a un fazzoletto. Il tappeto rende di più l’idea di quanto siano robusti questi tendini a mio parere.
Una lesione parziale possiamo immaginarla come un tappeto che in un certo punto, ad esempio quello dove vostro figlio gioca sempre con le macchinine, risulta essere “liso”: il tendine in quel punto ha una parte di fibre che non lavorano normalmente o che hanno dato forfait, ma tutte quelle sotto sono ancora funzionanti.
Una lesione a tutto spessore è un buco nel tappeto, come quello che potrebbe farsi rovesciandoci sopra un acido che lo sciolga. In questo caso, in quel punto specifico nessuna fibra sta lavorando, perché le fibre proprio non ci sono. In compenso tutto attorno i tendini continuano a fare il loro lavoro. fortunatamente, al contrario di un tappeto, che deve essere bello da vedere, la cuffia dei rotatori anche con qualche buchetto può fare la sua bella figura, consentendo un movimento completo e funzionale della spalla.
Viene definita lesione massiva una lesione a tutto spessore che include più di due tendini della cuffia. In questo caso dobbiamo pensare a un tappeto con una porzione mancante abbastanza grande, e in una spalla questo può portare ad una notevole perdita di forza e di funzionalità.
Tutti questi tipi di lesione, classificati in base alle dimensioni, si possono presentare a seguito di traumi ma spesso sono visibili anche in soggetti che non hanno alcun dolore: in questi casi di solito la ragione è che i cambiamenti sono avvenuti lentamente nel tempo ed il corpo ha avuto modo di adattarsi a funzionare adeguatamente. Non dobbiamo dimenticare infatti che i nostri tendini, contrariamente ad un tappeto, sono vivi, e possono guarire spontaneamente, se viene dato loro il giusto carico. Inoltre come abbiamo detto prima, anche in presenza di lesione, una grande fetta di muscoli e fibre tendinee sono ancora in grado di fare il loro lavoro. Esistono studi che evidenziano come certi tipi di lesione, in soggetti che non hanno dolore, divengano molto frequenti con l’aumentare dell’età, quasi come se fossero segni di invecchiamento paragonabili ai capelli bianchi o alle rughe (che non fanno male se non all’orgoglio).
Nonostante la capacità di adattamento del nostro corpo, una spalla con una lesione (ma anche senza lesioni) Può fare male (pensatela come le persone: qualche persona brutta è anche cattiva, ma non tutte le persone cattive sono brutte, e non tutte le persone brutte sono cattive, insomma ci siamo capiti). In questi casi rivolgersi ad un professionista è utile per capire come gestire il recupero. Nella maggior parte dei casi l’intervento chirurgico non risulta necessario e una gestione conservativa, se ben costruita (e per ben costruita si intende con un attivo coinvolgimento del proprietario della spalla), è sufficiente ad ottenere risultati soddisfacenti.
Un ottimo punto di partenza, soprattutto in fasi acute in cui il dolore rappresenta il più grande ostacolo al movimento, è utilizzare una SSMP, sigla che sta per Shoulder Symptoms Modification Procedure, che in parole povere significa esplorare diversi modi di fare una azione dolorosa in modo che non lo sia più. Esercizi con piccoli elastici, modificazioni della posizione di partenza, assistenza al movimento offerta da terapista o da forza di gravità, bendaggi di vario tipo possono tornare utili in questa fase. Anche terapia manuale e strumentale possono aiutare a ridurre il dolore , ma hanno senso solo se accompagnate ad un frequente movimento, per far calmare il dolore associato alle posizioni che assumiamo. Le teorie dietro al perché determinate azioni intraprese per modificare i sintomi abbiano successo si sprecano, ma la verità è che non sappiamo esattamente come funzionino la maggior parte di queste strategie. Quello che sappiamo è che se ad esse si associa un programma di esercizio attivoi risultati sono migliori.
Cosa si intende per programma di esercizi? Sono molte le forme di rinforzo, sia di tipo selettivo che globale attuabili per favorire il recupero. Alcuni esercizi di rinforzo possono essere iniziati molto presto, anche nella fase in cui il dolore è più presente, perché non vanno ad essere irritanti. Quali sono questi movimenti? Variano molto da caso a caso: per qualcuno potrebbero essere movimenti di rotazione, per altri movimenti in cui si tira o si spinge, in altri casi ancora può essere utile iniziare prendendo una strada un po’ più “larga”, iniziando dalle scapole o dalla colonna.
Vediamo di esplorare quali siano i benefici delle diverse forme di esercizio in situazioni di patologia della cuffia dei rotatori.
Soprattutto in fasi iniziali di dolore abbastanza alto, il mantenere una regolare attività aerobica non provocativa può essere molto utile. Questa forma di esercizio ha infatti un effetto analgesico sistemico grazie alla sua azione metabolica. Se pensiamo ad esempio alla camminata o anche alla corsa (se non è irritante per la spalla), hanno un’azione di mobilizzazione leggera e ritmica delle spalle, che può stimolare una iniziale attività della muscolatura e ridurre la sensazione di rigidità spesso avvertita quando il dolore è presente.
Spesso nella SSMP che abbiamo visto prima sono coinvolte posizioni della colonna o delle scapole differenti da quelle abituali: iniziare ad allenare il controllo di queste parti del corpo permette di essere poi più efficaci nel modificare le proprie attività quotidiane, oltre che fornire una base migliore per il movimento della spalla quando invece si inizia il rinforzo.
I muscoli della cuffia dei rotatori hanno azione stabilizzante durante tutti i movimenti della spalla, ma come dice il nome hanno anche il ruolo di fare i movimenti di rotazione. Per iniziare ad attivarla semplici spinte in rotazione mantenute possono essere una buona opzione, a cui poi far seguire rotazioni con un arco di movimento ed una velocità controllate, fino poi a ricercare anche contrazioni di tipo veloce e reattivo. Le posizioni in cui fare i diversi esercizi possono e devono variare per poter stimolare la spalla ed i muscoli in una varietà di angoli.
In un programma di rinforzo per la spalla movimenti di spinta e tirata su diversi piani e in diverse situazioni rappresentano gli esercizi principali con cui costruire forza per diverse ragioni. Innanzitutto sono movimenti spesso non provocativi o facilmente modificabili per essere resi non dolorosi; inoltre per una questione di leve, permettono di arrivare a sollevare, con il tempo ed una crescita graduale, carichi importanti, che hanno due effetti: 1- attivare molto la muscolatura e renderla effettivamente più forte, 2- da un punto di vista mentale, per qualcuno che faceva fatica a prendere la brocca dell’acqua, arrivare a sollevare qualche kg ha un effetto incoraggiante che non va sottovalutato. In futuro vedremo come questi esercizi possono essere suddivisi e classificati.
Tipicamente sollevare il braccio tenendo il gomito disteso, frontalmente o lateralmente, è uno dei movimenti che in casi di problemi alla cuffia dei rotatori può risultare doloroso. Questo a causa del fatto che essendo la leva più lunga, la forza e la tensione su muscoli e tendini risulta più alta rispetto a spingere o tirare piegando il gomito, che come abbiamo visto prima è spesso meno doloroso. Questo non significa che tali movimenti vadano evitati, ma in u programma di rinforzo in cui sono i più sensibili sicuramente saranno trattati con un po’ di riguardo in più (inizialmente): possono essere ad esempio introdotti in maniera assistita o addirittura passiva, per poi andare a gestirli in posizioni vantaggiose in cui farli attivamente ma con un dolore tollerabile; infine anche su questi l’obiettivo ideale è quello di costruire un buon livello di forza.
Risposta diretta, onesta e brutale: un buon programma di rinforzo in generale ha una durata attorno alle 12 settimane. Meno di 6 settimane significa fermarsi prima di avere ottenuto cambiamenti reali della forza. Questo non sta a significare che dovranno passere 3 mesi prima di non avere più dolore alla spalla: i sintomi infatti possono alleggerirsi molto più rapidamente. I 3 mesi sono il tempo necessario a ricostruire e forse anche migliorare gradualmente la capacità della spalla di gestire movimenti e carichi diversi. Sono inoltre un tempo utile per imparare ad autogestirsi negli esercizi e instaurare l’abitudine a tenersi in movimento, per imparare ad interpretare i segnali del nostro corpo.
L’obiettivo di un percorso di fisioterapia di questo tipo è quello di fornire al paziente gli strumenti e le conoscenze per fare sì che sia lui a guarire, non noi a guarirlo.
Autore: Giacomo Zipponi
Sono la Dott.ssa Marta Bresciani, Fisioterapista.
Mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Brescia nel 2021 e durante il mio percorso di studi ho svolto le attività di tirocinio in contesti lavorativi differenti, dagli ospedali alle squadre sportive, avendo così la possibilità di esplorare diverse realtà e confrontarmi con tanti professionisti diversi.
Ho iniziato subito a lavorare in ambito privato occupandomi principalmente della prevenzione e della riabilitazione dei disordini muscolo-scheletrici, seguendo sia pazienti nelle prime fasi post-operatorie che pazienti con problematiche croniche.
Al momento sto continuando la mia formazione nell’ambito della terapia manuale secondo il Concetto Maitland, con l’obiettivo di migliorare le mie capacità di valutazione e di trattamento (delle varie problematiche di carattere ortopedico,) al fine di garantire ai pazienti il percorso riabilitativo più efficace possibile.
Nel mio lavoro credo che la comunicazione, l’empatia e la condivisione di strategie ed obiettivi con ciascun paziente, siano elementi fondamentali per ottenere i migliori risultati!
Laureata in fisioterapia nel 2019 presso l’università degli studi di Brescia, ho iniziato a lavorare tramite il servizio di RSA aperta nel trattamento di problematiche croniche e geriatriche, insieme alla riabilitazione sportiva presso una società sportiva calcistica nel campionato primavera nazionale.
Nel frattempo ho approfondito la terapia manuale in ambito ortopedico conseguendo un master di primo livello presso l’università di Verona in osteopatia neuro-muscolo-scheletrica.
Negli ultimi due anni ho studiato e approfondito il trattamento posturale nei pazienti con scoliosi, dall’atteggiamento scoliotico alla scoliosi moderata e severa.
Attualmente quindi lavoro in clinica e in studio concentrandomi sul trattamento di problematiche ortopediche post-traumatiche, riabilitazione posturale per i pazienti con cervicalgia, dorsalgia, lombalgia e riabilitazione posturale delle disfunzioni e dei dismorfismi della colonna vertebrale (scoliosi, ipercifosi,…).
Nel mio lavoro cerco di integrare le metodologie apprese finora e creare un programma riabilitativo condiviso con il paziente e che metta al centro le esigenze e le aspettative dello stesso.
Sono il Dott.Tommaso Consoli, fisioterapista.
All’interno di Motusmed mi occupo di riabilitazione e prevenzione di disturbi neuro-muscolo-scheletrici sulla base delle principali evidenze scientifiche.
Credo in una presa in carico del paziente in tutte le sue sfaccettature, valutando sia l’aspetto di dolore sia i meccanismi alla base dell’elaborazione del dolore stesso.
Nel mio percorso formativo sto intraprendendo una specializzazione proprio in ambito muscoloscheletrico tramite il Master di primo livello dell’Università di Genova, un percorso di formazione avanzata per il conseguimento del titolo di OMPT (Orthopaedic Manipulative Physical Therapist).
Nella mia pratica clinica combino tecniche di terapia manuale all’esercizio terapeutico adattandole alle esigenze del singolo paziente per accompagnarlo verso una diminuzione del dolore, un aumento della funzionalità e un miglioramento della performance
Ciao.
Sono il Dott. Valente Luca, fisioterapista.
Mi occupo di salute, riabilitazione e prevenzione dei disturbi legati all’apparato locomotore ed in particolare dell’area relativa a piede e caviglia: cerco di trasmettere la mia passione per questa importante ed affascinante parte del corpo, spesso dimenticata, in ogni singola seduta di trattamento. Il piede è la nostra base d’appoggio, ci sostiene ed è il primo punto di contatto con il mondo!
Ritengo che il movimento sia una delle componenti più importanti per una vita sana e mi impegno quindi per integrare questo concetto moderno di riabilitazione con quello più classico di terapia manuale.
Mi tengo costantemente aggiornato con gli studi e le evidenze più recenti disponibili in letteratura scientifica e sto svolgendo il percorso completo di formazione secondo il concetto Maitland.
Adatto ogni programma di prevenzione e riabilitazione alle esigenze di ciascun paziente che per me è unico, con un proprio, personale vissuto della patologia, del dolore e dell’esperienza di guarigione.
Laureato presso l’Università degli Studi di Brescia nel 2019
Fisioterapista presso l’Istituto Clinico Sant’Anna
Docente della cattedra di Elementi di Riabilitazione a Montichiari e collaboratore della cattedra di Riabilitazione Ortopedica presso l’Università degli Studi di Brescia.
Nel mio percorso formativo mi sono occupato di acquisire competenze differenti, al fine di affrontare le diverse patologie dell’ambito ortopedico.
Dall’ingresso del paziente nello studio fino al termine del percorso, è indispensabile individuare gli elementi che provocano il disturbo: il mio concetto di fisioterapia si occupa di ricercare quella che è la causa del problema piuttosto che la sua diretta conseguenza.
Grazie alla specializzazione nel Concetto Maitland, ho acquisito capacità osservative e di analisi delle disfunzioni, con le quali lavoro tutt’oggi per garantire al paziente la miglior soluzione di trattamento possibile.
Il Dr. Bozzola nel 1977 si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova. Dal dicembre 1980 ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Malattie
dell’Apparato Respiratorio presso l’Università di Padova, Nel luglio 1987 ha conseguito il
Diploma di Specializzazione in Oncologia presso l’Università di Milano.
Costante è stata, negli anni, la partecipazione a Congressi Scientifici e Corsi di Aggiornamento, in particolare per quanto attiene la oncologia polmonare, la terapia anti infettiva e la gestione delle malattie polmonari croniche ostruttive.
Nel maggio 2006 ha partecipato al “Corso di General Management per Medici Dirigenti Responsabili di Strutture Complesse”, organizzato dall’AIPO presso l’Università Bocconi a Milano.
Nel febbraio 2008 ha conseguito, con alto merito, il Certificato di Formazione Manageriale per Dirigente di Struttura Complessa, rilasciato dall’I.Re.F., Scuola di Direzione Sanitaria della Regione Lombardia.
Nel novembre 2009 ha partecipato al Corso, organizzato da GIMBE a Ferrara, su “Clinical Governance in Pneumology. Audit Clinico e Indicatori di Qualità”.
Dal maggio al settembre 2011 ha partecipato al Corso Residenziale “Ospedale e Cronicità: formarsi per l’empowerment dei pazienti”, sviluppando un progetto educazionale riguardante la gestione della malattia da parte dei pazienti affetti da bronco pneumopatia cronica ostruttiva.
Dal settembre all’ottobre 2011 ha partecipato al “Corso di formazione per Dirigenti e Preposti” presso A.O. Spedali Civili di Brescia.
Ha svolto l’attività di pneumologo presso la Unità Operativa di Pneumologia degli Spedali Civili di Brescia, della quale è stato anche Direttore per 6 anni, dedicandosi alla gestione della patologia respiratoria, con particolare riguardo alle infezioni polmonari, alla broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO), all’asma bronchiale, alle malattie interstiziali del polmone, alla patologia della pleura e al tumore del polmone.
Sono capitata nel mondo della fisioterapia un po’ per “caso”, ma da subito è diventata una vera e propria passione.
Dopo il diploma di liceo scientifico, mi sono iscritta all’Università degli Studi di Brescia, laureandomi a pieni voti in Fisioterapia, nel 2005.
Da allora, ho avuto modo di lavorare con tutte le fasce di età, dai lattanti agli anziani, passando per gli adolescenti e gli adulti, affrontando diverse patologie in molti ambiti diversi, sia in ambiente ospedaliero che in ambulatori privati.
Ho frequentato diversi corsi di riabilitazione, sia ortopedica che neurologica e, nel 2010 ho iniziato il mio percorso come osteopata, presso la E.O.M. (Escuela de Osteopatia de Madrid), al termine del quale, ho scelto di specializzarmi in osteopatia pediatrica, frequentando il Master di osteopatia pediatrica, presso Formazione Osteopatia Brescia (F.O.B.).
La valutazione e la terapia manuale sono alla base del mio approccio terapeutico, ma ciò che più mi appassiona del mio lavoro è la possibilità di instaurare una rapporto umano e un’alleanza terapeutica con il paziente, integrando il bisogno di ascolto di ogni persona con la necessità di capire le cause dei propri sintomi. Sono da sempre convinta che la comprensione profonda di ciò che accade al nostro corpo, contribuisca alla soluzione del problema.
Da oltre 30 anni mi occupo della cura del Cuore, organo che funziona da “motore” per tutto il nostro organismo, ma in cui anche pensiamo sia la sede di sentire e sentimenti. Per questo so che è necessario non solo cercare segni e sintomi ma anche capire a fondo ogni Persona, il senso dei suoi disturbi e cosa si deve fare per stare il meglio possibile. E le parole ed i discorsi non sono un di più: ci vuole il giusto tempo per capire e per capirsi.
Questo cerco di metterlo nelle valutazioni e negli incontri coi miei Pazienti.
I miei ultimi incarichi professionali:
I miei interessi professionali principali:
Cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, farmacologia clinica cardiovascolare e la prevenzione
cardiovascolare
Ho pubblicato più di 300 lavori su riviste scientifiche nazionali ed internazionali (accessibili da questo link).
Ho tutt’ora vari incarichi in società scientifiche internazionali e nazionali tra cui:
Le mie attività qui a Motusmed:
Prima visita con valutazione multidimensionale cardiologica completa ed ECG, riconciliazione terapeutica,
prescrizione terapia ed esami integrativi, programmazione dei controlli necessari e di eventuale monitoraggio personalizzato.
Visita di controllo: visita clinica, controllo degli esami.
Monitoraggio e consulenza da remoto con mail o videochiamate.
Visita cardiologica per certificazioni e per rilascio o rinnovo patente di guida.
TESTO
TESTO
TESTO
INSERIE TESTO
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2014 e Specializzato con Lode in Ortopedia e Traumatologia nel 2019 presso l’Università degli Studi di Brescia.
Ha approfondito la propria formazione nell’ambito della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia, conseguendo il Diploma Avanzato di Tecniche Microchirurgiche S.I.M. nel 2019.
Ha collaborato come consulente ortopedico con numerose squadre sportive di alto livello quali il Rugby Brescia (Serie A), la Millennium Volley (Serie A1) e la Feralpisalò (sett. Giovanile).
Esperienze fuori sede:
– Unità di Chirurgia della Mano e Plastica “Plastische Chirurgie und Handchirurgie” dell’Ospedale Universitario di Zurigo (USZ)
– U.O.C. di Chirurgia della Mano, IRCCS Multimedica (Milano)
Ha prestato servizio come Dirigente Medico nella SSD di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’ASST Sette Laghi (Varese) dove ha eseguito numerosi interventi in ambito traumatologico in regime di urgenza ed in elezione.
Membro della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), Società Italiana di Microchirurgia (SIM) e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Autore di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali.
Attualmente svolge la propria attività chirurgica presso l’U.O. “Ortopedia 2” dell’ Istituto Clinico Città di Brescia.
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2014 e Specializzato con Lode in Ortopedia e Traumatologia nel 2019 presso l’Università degli Studi di Brescia.
Ha approfondito la propria formazione nell’ambito della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia, conseguendo il Diploma Avanzato di Tecniche Microchirurgiche S.I.M. nel 2019.
Ha collaborato come consulente ortopedico con numerose squadre sportive di alto livello quali il Rugby Brescia (Serie A), la Millennium Volley (Serie A1) e la Feralpisalò (sett. Giovanile).
Esperienze fuori sede:
– Unità di Chirurgia della Mano e Plastica “Plastische Chirurgie und Handchirurgie” dell’Ospedale Universitario di Zurigo (USZ)
– U.O.C. di Chirurgia della Mano, IRCCS Multimedica (Milano)
Ha prestato servizio come Dirigente Medico nella SSD di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’ASST Sette Laghi (Varese) dove ha eseguito numerosi interventi in ambito traumatologico in regime di urgenza ed in elezione.
Membro della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), Società Italiana di Microchirurgia (SIM) e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Autore di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali.
Attualmente svolge la propria attività chirurgica presso l’U.O. “Ortopedia 2” dell’ Istituto Clinico Città di Brescia.
Medico Spedale Mellino Mellini di Chiari.
Dirigente primo livello UOC Maxillo Facciale ASST Spedali Spedali Civili di Brescia.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita a pieni voti presso l’Università degli Studi di Parma nel 2012
Specialità in Chirurgia Maxillo – Facciale conseguita a pieni voti presso l’Università degli Studi di Parma nel 2018
Corsi di aggiornamento di Medicina Estetica
ATTIVITA’ PRATICATA
Dirigente medico presso il reparto di Chirurgia Maxillo – Facciale degli Spedali Civili di Brescia
AMBITI DI COMPETENZA PROFESSIONALE
Visite specialistiche di patologie concernenti il distretto cervico – facciale (traumi facciali ed esiti; chirurgia orale; patologie dell’articolazione temporo – mandibolare; difetti funzionali ed estetici del volto)
Trattamenti Estetici del volto
Si laurea all’università di Messina, dove consegue anche la specializzazione in Medicina dello Sport.
Esperienze lavorative presso l’Istituto di Medicina dello Sport di Vittorio Veneto e poi come dirigente medico presso la Clinica Eremo di Miazzina di Verbania.
Esegue visite di idoneità sportiva* presso diversi ambulatori privati, dove si occupa anche di valutazione funzionale dell’atleta, test cardiopolmonari, prescrizione dell’esercizio fisico per soggetti con patologie croniche (sport-terapia) e analisi dello stress e del recupero su atleta mediante test della variabilità cardiaca.
Si laurea all’università di Palermo, dove consegue anche le specializzazioni in Scienza dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport.
Medico sociale della Feralpisalò (Lega Pro – stagione 2014-2015), collabora con team ed atleti come consulente nutrizionale.
Docente Scuola Sanis (scuola di nutrizione ed integrazione nello sport) e della Scuola dello Sport CONI Lombardia.
Esegue visite di idoneità sportiva* presso diversi ambulatori privati, dove si occupa anche di valutazione funzionale dell’atleta, nutrizione clinica e sportiva, analisi dello stress e del recupero su atleta mediante test della variabilità cardiaca.
*Visite di idoneità agonistica** e non: tali visite vengono svolte in base ai protocolli vigenti regolamentati dai seguenti decreti: DM 18/02/1982 e DM 24/04/2013.
Screening sanitario comprensivo di:
Visite di idoneità sportiva con test ergometrico massimale: sono riservate agli atleti agonisti over 40 uomini ed over 50 donne secondo i protocolli COCIS e prevedono l’esecuzione di uno sforzo massimale almeno fino all’85% della FC max, al fine di slatentizzare eventuali alterazioni elettrocardiografiche.
Tale test può ovviamente essere richiesto anche da atleti under 40 o non agonisti che svolgano attività sportive ad elevato impegno cardiovascolare.
Visite di idoneità sportiva con test cardiopolmonare (CPET): rappresentano una valutazione clinico-funzionale completa, con l’analisi contemporanea dei tre apparati maggiormente coinvolti durante un’attività fisica: cuore, polmoni, muscoli. E’ un test altamente diagnostico, capace di individuare segni suggestivi di patologia in soggetti asintomatici in modo non invasivo, ed utilissimo per l’atleta che vuole programmare un allenamento mirato tramite il calcolo delle soglie.
** Per poter avviare il servizio di prestazioni finalizzate al rilascio di certificato agonistico è necessaria pratica ASAN con successiva autorizzazione da parte dell’ATS
Nel settembre 2015 ho conseguito la Laurea triennale in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Parma in seguito ad un tirocinio presso i laboratori di tossicologia e genetica forense dell’U.O. di Medicina Legale degli Spedali Civili di Brescia. Un mese più tardi, ho iniziato il percorso di Laurea magistrale in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Brescia, accompagnato quasi nella sua totalità dalla frequenza nei laboratori dell’U.O. di Anatomia Patologica, dove mi sono avvicinata al mondo della ricerca scientifica in ambito oncologico.
Nel 2017 ho terminato il percorso accademico con la Laurea magistrale in Biotecnologie Mediche ma non ho smesso di studiare, infatti ho continuato a lavorare come ricercatrice borsista nello stesso reparto per completare la mia formazione tecnico-professionale. In questo periodo sono stata inserita in altri progetti di ricerca attivi e questo ha portato al mio coinvolgimento nella pubblicazione scientifica Gatta, L.B.; Melocchi, L.; Bugatti, M.; Missale, F.; Lonardi, S.; Zanetti, B.; Cristinelli, L.; Belotti, S.; Simeone, C.; Ronca, R.; Grillo, E.; Licini, S.; Bresciani, D.; Tardanico, R.; Chan, S.R.; Giurisato, E.; Calza, S.; Vermi, W. Hyper-Activation of STAT3 Sustains Progression of Non- Papillary Basal-Type Bladder Cancer via FOSL1 Regulome. Cancers 2019, 11, 1219.
Contemporaneamente, ho portato avanti anche una breve esperienza nel laboratorio galenico della Farmacia Castello di Brescia dove mi sono occupata della ri-organizzazione delle sostanze presenti e ho redatto un documento riassuntivo sulla gestione delle stesse e ho acquisito le competenze di base per effettuare le preparazioni galeniche assistendo i farmacisti.
A luglio 2019 ho vinto una borsa di studio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna dove ho iniziato ad occuparmi di ricerca in ambito veterinario.
Nel frattempo ho portato a termine l’Esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi (sezione A), abilitandomi alla professione, e ho frequentato un master in nutrizione umana in cui studio teorico ed esercitazioni pratiche hanno contribuito a farmi acquisire le competenze per occuparmi di alimentazione sia in soggetti sani, sia come figura di supporto a quella medica e ad altre figure specialistiche in soggetti che hanno sviluppato patologie direttamente o indirettamente correlate alla nutrizione.
Durante il mio percorso accademico e professionale ho sviluppato una mentalità scientifica che mi ha aiutata a migliorare la capacità di problem solving in situazioni intra ed extra lavorative in un’ottica di raggiungimento di risultati in modo organizzato e preciso, sia in modo individuale, ma soprattutto nella sinergia del lavoro in team.
Già Direttore UOC di Diabetologia e Malattie del ricambio, ASST Spedali Civili.
Nato a Brescia il 21 / 11/ 1951
Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano(110/110 e lode) 1976; Specializzazione in Biochimica e Chimica Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma nel 1980(70/70); Specializzazione in Diabetologia e Malattie del Ricambio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano( 70/70 e lode); Specializzazione in Medicina Interna presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma nel 1989 ( 50/50 e lode)
Mi sono formato in particolare nell’ambito delle malattie endocrno-metaboliche, lavorando nel laboratorio di Endocrinologia degli Spedali civili di Brescia dal 1976 -1980; dal 1980 al 1993 ho lavorato prima come assistente e poi come aiuto( dal 1986) in 2° Medicina degli Spedali Civili occupandomi in particolare di Endocrinologia; dal 1994, mi sono occupato a tempo pieno della malattia Diabetica.
Dal 1999 al febbraio 2020 sono stato Direttore dell’U.O.Diabetologia dell’ASST Spedali Civili e dal 2019 al 2020 Direttore del Dipartimento Cronicità dell’ASST Spedali Civili.
Sono quindi un internista ospedaliero con formazione specifica in ambito endocrino metabolico e competenze nell’Educazione della persona con malattia cronica
Ho partecipato in modo attivo alla vita della Società Scientifica Associazione Medici Diabetologi ( AMD) e ne sono stato Presidente Regionale ( 1990-1995), Vice Presidente Nazionale dal 2003-2005, Presidente Nazionale dal 2005- al 2007; dal 2010 al 2013 ho ricoperto la carica di Presidente di Diabete Italia, coordinamento nazionale tra le Società Scientifiche Nazionali in ambito Diabetologico e le Associazioni di Volontariato.
Ho contribuito, partecipando ai lavori delle commissioni preposte, alla stesura della legge Regionale per la Prevenzione e cura del Diabete Mellito ( 1992), del Piano Sanitario Nazionale per la malattia Diabetica ( 7/2/2013), del Piano Nazionale Cronicità ( 2016); tutt’ora sono componente della commissione Regionale “Diabete”.
Sono autore o coautore di 110 pubblicazioni scientifiche in campo diabetologico e di 130 tra comunicazioni orali e abstracts a congressi nazionali e internazionali.
Nell’ambito della malattia diabetico ho maturato esperienza clinica in particolare nella diagnosi, terapia del diabete tipo 2, nell’educazione terapeutica individuale e in gruppo.
Le mie prestazioni:
Prima visita : anamnesi , esame obiettivo, prescrizione esami specifici, prescrizione terapia, educazione all’autogestione della terapia
Visita di controllo: visita clinica, controllo e dell’automonitoraggio glicemico, monitoraggio clinico
Monitoraggio e consulenza da remoto con mail o videochiamate
Certificazione per rilascio o rinnovo patente di guida
Laureato in fisioterapia nel 2018, ho iniziato ad approcciarmi poco prima della laurea al mondo della fisioterapia sportiva nel contesto della ginnastica artistica. Attualmente lavoro presso un servizio di RSA aperta e in studio privato, dove mi concentro soprattutto sulla riabilitazione ortopedica e sportiva.
Ho avuto modo di approfondire il sistema valutativo SFMA, le manipolazioni vertebrali e periferiche, il trattamento strumentale dei tessuti molli. Attualmente sto portando avanti la mia formazione professionale con il Certificate of Orthopaedic Manipulative Therapist rilasciato dall’Università di Curtin. Oltre e più della terapia manuale, nel mio approccio lavorativo rivestono un ruolo fondamentale il movimento, l’esercizio terapeutico e l’ascolto, la comprensione e la collaborazione con i miei pazienti, a cui cerco di dare strumenti pratici per raggiungere i propri obiettivi.
Dirigente Medico Ortopedia e traumatologia ASST Spedali Civili Brescia P.O. Gardone Val Trompia.
Medico Chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia, con la sua visita sa indirizzare il paziente al giusto trattamento della patologia che lo affligge. Visita adulti principalmente per la traumatologia dello sport e la chirurgia della spalla. Valuta dal punto di vista ortopedico anche i bambini per le patologie più comuni quali possono essere il piede piatto, le ginocchia valghe, i piedi intraruotati sapendo indirizzare se sono necessari ortesi (scarpe o plantari, stecche, bebax, corsetti) o trattamenti di fisioterapia o osteopatia.
Nella sua pratica esegue infiltrazioni alle articolazioni con acido Jaluronico (eventualemente associato a cortisone) per ginocchio, spalla ed anca ed infiltrazioni (prevalentemente con cortisone) alle sedi dolorose quali posso essere quelle del gomito nel caso dell’epicondilite, metatarsalgie o fasciti plantari del piede, rizoartrosi della mano.
Pratica mesoterapia per il trattamento di fasciti o contratture muscolari in associazione al trattamento fisioterapico.
Opera presso il presidio di Gardone val Trompia degli spedali civili di Brescia dove è specializzato nella chirurgia della spalla ed esegue interventi di traumatologia, artroscopia di spalla e ginocchio, correzione piede piatto di artrorisi con endortesi, correzione alluce valgo e alluce rigido.
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