Autore: Rosa Pullara
Per definizione chiamiamo iperlordosi l’allineamento posturale consolidato che prevede una curva lombare di raggio aumentato rispetto al parametro normale. La causa potrebbe essere ricercata (oltre che all’interno di una variabilità genetica da considerare, vedi posizione del sacro) nello stile di vita e nelle posture mantenute per lunghi periodi durante le nostre giornate.
L’iperlordosi, può essere influenzato dallo stile di vita quotidiano e dalla tipologia di stimoli ripetuti a cui è sottoposta la colonna (anche se rimane una componente genetica importante, con il sesso femminile maggiormente “colpito” a causa dell’angolazione del sacro). E’ possibile assistere ad adattamenti tissutali di natura biologica, possibili in risposta ad attività o posture mantenute con lombare in estensione (lavori manuali come imbianchini o elettricisti, lavori costantemente in piedi, ecc.), e alterazione della consapevolezza corporea.
Risulta utile raggruppare insieme le principali caratteristiche disfunzionali lombari per avere una base solida di partenza per strutturare un piano di esercizi posturali mirati.
L’iperlordosi lombare a una prima analisi prevede:
– Una rigidità globale o selettiva di alcune vertebre del tratto lombare e del bacino, in particolare nel movimento di flessione (mentre può essere presente un’ipermobilità in estensione), e di retroversione. Una rigidità selettiva dell’anca, con deficit classico in estensione.
A livello di flessibilità muscolare ritroviamo iperflessibilità dei muscoli ischiocrurali, con un
movimento di flessione del tronco per gran parte ad appannaggio dell’anca, eccessiva estensibilità dei muscoli della parete addominale e ridotta flessibilità dei tessuti anteriori dell’anca
(capsula articolare e legamenti, muscoli flessori);
– Scarsa performance e scarso trofismo dei muscoli della parete addominale, con possibile
scarso controllo del bacino e aumentato stress sulle faccette articolari vertebrali. Profilo gluteo aumentato;
– Un alterato schema corporeo e un’alterata propriocezione della regione lombo-pelvica. Il
soggetto fatica a comprendere il concetto di “posizione neutra” del bacino e ha uno scarso
controllo nel movimento fine a livello lombare. Su tutti i movimenti più critici da eseguire
sono quelli di flessione lombare e retroversione del bacino, i quali vengono spesso eseguiti
compensando con un’eccessiva flessione toracica;
– Ripetuti compensi lombari (iper-estensione) durante le attività di vita quotidiana nelle
quali si richiede di estendere l’anca (camminata veloce, ecc.). Gli stress ripetuti a livello delle
strutture posteriori del rachide lombare (processi spinosi, legamento interspinoso, faccette
articolari) possono nel tempo esporre a un rischio maggiore di dolore faccettario.
Per le alterazioni posturali della lordosi lombare (iper o ipo-lordosi) sarà utilissimo l’inserimento di alcuni esercizi mirati alla risoluzione delle disfunzioni. Per quanto riguarda entrambe le alterazioni posturali, gli esercizi in questione avranno un quadruplo scopo: migliorare la mobilità lombare e del bacino, migliorare la performance muscolare e la stabilità del bacino, migliorare la consapevolezza corporea e dell’allineamento lombo-pelvico, e lavorare sulle disfunzioni associate come la rigidità dell’anca e la scarsa flessibilità muscolare specifica.
Nella fattispecie, per l’iperlordosi saranno utili:
Avere una postura lombare in iperlordosi non è una condanna e non implica per forza una sintomatologia dolorosa, può però renderti più propenso in futuro allo sviluppo di dolore lombare e debolezza addominale. L’unico modo per ridurre il possibile il dolore (se presente) o il rischio di incorrervi è quindi allenarsi nel modo corretto!
Autore : Rosa Pullara
Fisioterapia e Osteopatia a Brescia