La terapia TECAR è una forma di elettroterapia e diatermia a contatto combinata. È una pratica medica che applica energia elettromagnetica ai tessuti biologici. La frequenza elettromagnetica applicata proviene dallo spettro delle radiofrequenze.
A differenza dell’elettroterapia non provoca contrazione muscolare. Lo spettro della lunghezza d’onda terapeutica varia da 300 KHz a 1,2 MHz. Il percorso della corrente ad alta frequenza e il campo elettromagnetico creato sono determinati dalla posizione degli elettrodi e dalla composizione corporea del paziente. Il campo elettromagnetico creato, capacitivo o resistivo, genera calore, consentendo applicazioni terapeutiche mirate e facili da gestire.
La vasodilatazione indotta dal calore aumenta lo scambio di sostanze con conseguente drenaggio dell’area infiammata e un afflusso di cellule riparative. La terapia TECAR ha anche proprietà risolutive attraverso la stimolazione della produzione di endorfine. La terapia TECAR utilizza correnti ad alta frequenza per la biostimolazione dei tessuti con resistività diversa. Gli effetti benefici della terapia TECAR sono principalmente utilizzati nella terapia fisica, nella riabilitazione e nella gestione del dolore: Lividi e distorsioni Riabilitazione post-operatoria Traumi sportivi Disturbi muscolari e tendinei neuropatie Tessuto cicatriziale
La Tecarterapia fa parte come detto delle diatermie, apparecchi che curano attraverso il calore (dal Greco dia = attraverso, termos = calore). Fin dagli anni 90’ periodo di enorme diffusione del modo della fisioterapia di questa tecnologia, ha generato visioni contrastanti sulla sua modalità di utilizzo.
Questo perché come noto alcune patologie infiammatorie e situazioni patologiche come le prime fasi dopo un trauma non giovano, anzi possono peggiorare se si apporta calore nella zona. Inoltre, alcune sostanze infiammatorie, prodotte dal nostro corpo, devono inizialmente rimanere nella zona per stimolare i normali i processi di guarigione del nostro corpo.
La Tecarterapia, più in generale, fa parte dei mezzi fisici che utilizzano gli effetti benefici del calore per il trattamento delle patologie del sistema osteo-articolare. Il calore è da millenni utilizzato come rimedio al dolore, in particolare nelle patologie muscolari e in tutti i casi ci sia la necessità di aumentare l’apporto di sangue in una zona. Esistono diversi tipi di termoterapia, dalla semplice lampada ad infrarossi, alla borsa dell’acqua calda, ma rientrano in questa categoria tutte le applicazioni di energia fisica dall’esterno che genera un’iperemia e un aumento della temperatura nei tessuti trattati.
La Tecarterapia per particolari possibilità di applicazione a differenza di altre tecnologie permette di essere applicata anche nelle patologie acute. Il quadro fin qui disegnato ci fa capire come l’utilizzo della Tecarterapia sia tutt’altro che banale e necessità di una formazione specifica per poter applicare questo mezzo fisico in modo corretto e in modo appropriato per ogni patologia e fase di trattamento. Nelle fasi acute infatti il trattamento viene effettuato nella così detta modalità “atermica”, più comunemente chiamato “trattamento in atermia”. La terminologia è sicuramente inappropriata, infatti è un controsenso parlare di assenza di aumento di temperatura quando si cede energia sotto forma di corrente elettrica come nel caso della Tecarterapia.
Il concetto che è alla base di questa “schematizzazione didattica” è comunque interessante: lo stimolo biologico fornito ai tessuti dalla Tecarterapia non è legato solo agli effetti termici ma anche dagli effetti di natura elettrica ed elettromagnetica, che possono influenzare positivamente i processi biochimici e cellulari. Il trattamento in atermia, utilizzato nelle fasi acute della patologia, prevede quindi un’applicazione caratterizzata da una bassa potenza di emissione che evita gli effetti collaterali che avrebbe la somministrazione di calore in queste fasi terapeutiche.
Le moderne Tecar hanno ulteriormente ottimizzato questa modalità di trattamento attraverso l’emissione pulsata della corrente. Queste prime informazioni fanno già capire al paziente come il trattamento di Tecarterapia non sia poi così scontato, necessità di formazione da parte del fisioterapista che lo esegue e di un apparecchio con le caratteristiche tecniche adeguate.
La Tecarterapia è uno dei trattamenti più prescritti in Italia per le patologie del sistema osteo-articolare ma pochi sanno quali e quante sono state le applicazioni di questa tecnologia nei vari ambiti.
In campo fisioterapico la Tecarterapia ha il suo maggiore utilizzo nelle patologie della colonna vertebrale come l’ernia del disco e nel trattamento delle grandi articolazioni come la spalla e del ginocchio. Dolori alla spalla o dolore al ginocchio possono avere importanti miglioramenti con l’applicazione di Tecarterapia. La Tecarterapia nel mal di schiena è utile in diversi quadri clinici dalla semplice lombalgia al colpo della strega.
La Tecarterapia è un dispositivo elettromedicale utilizzato in fisioterapia per la cura delle principali patologie di natura ortopedica. Tecar è un acronimo che indica le modalità di trattamento più utilizzate dai fisioterapisti durante le sedute, più precisamente Tecar sta ad indicare un trasferimento capacitivo e resistivo. Il trasferimento energetico in modalità capacitivo è effettuato attraverso un elettrodo che, viene a contatto la cute del paziente, ricoperto da un materiale isolante come il teflon, la ceramica o altri elementi o sistemi che utilizzano tecnologie assimilabili al condensatore all’interno del manipolo o dell’elettrodo. Il sistema resistivo invece utilizza un elettrodo senza nessun rivestimento, è infatti facilmente riconoscibile perché sulla superficie è visibile solamente il metallo (acciaio) senza nessun tipo di copertura come nel caso dell’elettrodo capacitivo.
Sia durante l’applicazione del capacitivo che del resistivo la corrente elettrica ad alta frequenza da 250 a 1000 kHz, è necessario che il circuito sia chiuso con una piastra conduttiva di ritorno. Una piastra simile a quella utilizzata nell’utilizzo degli elettro-bisturi, strumenti chirurgici a cui le prime apparecchi di Tecarterapia hanno mutuato gli aspetti tecnologici di erogazione del segnale elettrico. Nel tempo però l’evoluzione della Tecarterapia, in particolare grazie all’importante sviluppo che ha avuto in Italia, ha generato sistemi di creazione del segnale sempre più raffinati e modalità di applicazione alternativi o complementari ai classici sistemi capacitivo e resistivo.
Negli ultimi anni la Tecarterapia ha subito un importante sviluppo delle modalità di applicazione e il primo sistema di utilizzo capacitivo-resistivo è stato superato grazie all’utilizzo di diversi segnali elettrici e accessori per l’applicazione sul paziente che hanno radicalmente cambiato il modo d’uso della Tecarterapia da parte del fisioterapista sul paziente.
Visti questi cambiamenti di natura tecnologia e applicativa è oggi fondamentale ribadire che un trattamento di Tecarterapia standard non esiste. Per questo è necessario che il paziente sia informato su come si svolge un trattamento di Tecarterapia in base alla patologia, al distretto corporeo, al grado di infiammazione, alle caratteristiche morfologiche del paziente, alle sue capacità motorie e aspettative dal trattamento.
Il classico trattamento capacitivo o resistivo è stato affiancato da trattamenti più specifici che permettono al fisioterapista di utilizzare manipoli ed elettrodi e forme d’onda di ultima generazione che permettono di cedere energia in modo più specifico, anche con la possibilità di effettuare trattamenti durante la riabilitazione funzionale, durante l’allenamento terapeutico o contemporaneamente ad una riabilitazione propriocettiva.
Questo nuove modalità di applicazione vanno verso la tendenza scientifica della fisioterapia che che ha individuato nell’esercizio terapeutico come elemento fondamentale di ogni percorso riabilitativo. Molti studi infatti sul esercizio per il mal di schiena dimostrano come il movimento e recupero della qualità del movimento siano la strada maestra per la cura di molte patologie del sistema muscolo-scheletrico. La Fisioterapia moderna sarà sempre di più basata su un integrazione terapeutica tra l’alta tecnologia, la terapia manuale, terapia miofasciale ed esercizio terapeutico.
Questa visione della fisioterapia deve orientare e aiutare i medici prescrittori e di conseguenza i pazienti verso dei percorsi terapeutici mirati e specifici per ogni quadro clinico. Dall’altra parte i fisioterapisti devono avere una visione completa delle possibilità terapeutiche e integrare le varie metodiche creando percorsi terapeutici sempre più efficaci e moderni. L’applicazione della Tecarterapia è quindi diversa per ogni distretto anatomico ma le sue modalità di applicazione variano anche in base ai tessuti che si vogliono stimolare. Ad esempio l’utilizzo della Tecarterapia nella regione del ginocchio sarà diversa quando dovrò trattare una lesione di un menisco o dei crociati rispetto ad una sindrome femoro rotulea che sicuramente necessità di un approccio diverso. Gli approcci terapeutici da parte del fisioterapista e le diverse possibilità di applicazione della Tecarterapia, sono rese possibili dalle ultime innovazioni tecnologiche, ci danno la possibilità di creare percorsi di riabilitazione sempre più specifici ed efficaci per ogni patologia e distretto corporeo.
Il mal di schiena o lombalgia è un termine generico con cui si definisce un dolore nella parte bassa della colonna vertebrale, la zona lombare. Il dolore può avere manifestazioni diverse, può essere in un punto circoscritto o essere a fascia e addirittura irradiarsi alla gamba fino al ginocchio. Il dolore alla schiena può essere acuto o sordo, fisso o intermittente, manifestarsi con formicolio, a riposo o durante il movimento.
Questa varietà di sintomi è data dalle molteplici strutture anatomiche che fanno parte di questo distretto corporeo che possono essere causa del dolore. Il fisioterapista deve attraverso un’attenta valutazione capire quale o quali strutture devono essere trattate con l’utilizzo di tecniche di terapia manuale, esercizio terapeutico e mezzi fisici come la Tecarterapia.
Le principali patologie della zona lombare sono:
Se ad esempio l’obbiettivo terapeutico del trattamento di Tecarterapia è una faccetta articolare di una vertebra lombare colpita da artrosi, si può prediligere un elettrodo di grandezza medio/piccola in modalità resistivo per avere un’azione più profonda.
Diverso è invece se dovremo trattare le grandi masse muscolari contratte della zona lombare, si opterà per un elettrodo di grandi dimensioni in modalità capacitiva per avere una cessione dell’energia nelle zone più superficiali. In entrambi i casi si utilizza la piastra di ritorno.
Si utilizzeranno invece accessori diversi con l’utilizzo di elettrodi statici se si vuole abbinare al trattamento di Tecarterapia degli esercizi terapeutici mirati, modalità statica-automatica. È chiaro che la profondità della struttura anatomica da trattare, l’estensione della stessa, il tipo di stimolo biologico che si vuole ottenere e la fase infiammatoria (ad esempio l’infiammazione acuta di un nervo) determinano una scelta specifica di trattamento in termini di tempo di erogazione, frequenza, modalità di applicazione (capacitivo o resistivo), tipo di manipolo ed elettrodo.
La Tecarterapia per il mal di schiena deve sempre essere associata alla terapia manuale e/o all’esercizio terapeutico. Trattare il mal di schiena con la sola Tecarterapia rappresenta sempre un errore di imperizia da parte del fisioterapista o di chi l’ha prescritta.
La cervicale è il tratto della colonna composta da 7 vertebre che sostiene la testa e si congiunge con la parte alta del tronco. Molti pazienti affermano di “avere la cervicale” confondendo il nome di questo distretto anatomico con i sintomi che si possono avvertire nella zona posteriore del collo o in prossimità delle spalle.
Le cause di dolore cervicale possono essere diverse:
La Tecarterapia per i trattamenti del dolore cervicale è molto utile per il trattamento dei muscoli di questa zona in particolare per contratture o infiammazioni da postura scorretta come nel caso di utilizzo eccessivo dello smartphone. È utile però precisare che in tutti i casi di patologie derivanti da postura scorretta o da alterazioni del movimento utilizzare solo la Tecarterapia come trattamento equivale a lavorare sul sintomo e non sulla causa che ha generato il problema.
La Tecarterapia è utilizzata con successo, sempre in abbinamento alla terapia manuale e all’esercizio terapeutico nel trattamento delle patologie derivanti da compressioni del disco vertebrale sulle strutture nervose, come ad esempio la cervicobrachialgia. L’utilizzo della Tecarterapia per la cervicale è estremamente efficace ma è necessario fare delle distinzioni. Per i disturbi della cervicale come l’artrosi è necessario utilizzare la modalità resistiva, con in paziente in posizione supina sul lettino e la piastra di ritorno sotto il tronco. Questa modalità di trattamento che in alternativa può essere sostituita solo con l’utilizzo del neutro dinamico (utilizzo di due elettrodi posizionati ai lati del collo senza l’utilizzo della piastra di ritorno) è necessaria per indirizzare l’energia in modo più preciso e raggiungere le strutture della colonna più profonde.
Nel caso invece il fisioterapista volesse trattare anche la componente muscolare è necessario utilizzare il sistema capacitivo in abbinamento con la massoterapia. In questo caso ci sarà un maggiore utilizzo di crema conduttiva per favorire lo scorrimento delle mani e del manipolo. La crema conduttiva specifica per tutti i trattamenti di Tecarterapia può contenere al suo interno dei principi attivi antinfiammatori ad uso topico, il cui assorbimento può essere favorito dall’utilizzo durante la seduta.
Quando il dolore è causato da una compressione del nervo (con i sintomi che vanno verso il braccio), è possibile invece creare un flusso di energia che dalla zona cervicale vada verso l’arto, posizionando la piastra di ritorno sotto la mano del paziente e con l’elettrodo resistivo sulla cervicale. Più precisamente è necessario posizionare l’elettrodo sul lato opposto rispetto a quello sei sintomi per permette alla corrente di attraversare la zona in cui il nervo è compresso. Per quest’ultimo tipo di trattamento di Tecarterapia per la cervicale il paziente è in posizione seduta con il braccio appoggiato sul lettino. Questa posizione permette di se necessario di effettuare dei movimenti attivi da parte del paziente o effettuare delle mobilitazioni di neurodinamica.
La tecarterapia è un trattamento efficace se utilizzato con le giuste indicazioni terapeutiche. Alcune particolari patologie che riguardano muscoli e articolazioni non possono e non devono essere trattati con tecarterapia. Artrite reumatoide e in generale molte patologie autoimmuni o a carattere degenerativo del sistema nervoso non devono essere trattate con questa metodica di trattamento. La tecarterapia è più efficace, nelle patologie dove trova la sua indicazione, quando il fisioterapista è in grado di impostare i parametri di trattamento in modo corretto e specifico per ogni paziente. Le capacità cliniche del fisioterapista sono alla base dell’efficacia del trattamento di tecarterapia.
La tecarterapia è un trattamento efficace quando inserito in un programma terapeutico insieme ad altri metodiche e tecniche di riabilitazione. Si può fare tecarterapia sia nelle fasi acute che in quelle croniche di diverse patologie ortopediche (artrosi, mal di schiena, traumi e dolori articolari in genere). La tecarterapia è normalmente utilizzata insieme alla terapia manuale e all’esercizio terapeutico, ma sempre dopo un’attenta valutazione clinica.
La tecarterapia non va effettuata in tutti i casi di controindicazioni assolute al trattamento. Le controindicazioni assolute sono: portatori di pace maker, gravidanza, patologie oncologiche. Le controindicazioni relative (che devono essere valutate caso per caso sono) invece: la presenza di mezzi di sintesi, età pediatrica, patologie dermatologiche, patologie sistemiche.
La tecarterapia è un trattamento elettromedicale utilizzato in fisioterapia per la cura delle patologie ortopediche, che utilizza correnti ad alta frequenza (dai 300 ai 1000 Khz) per cedere energia ai tessuti trattati.
La tecarterapia si applica normalmente attraverso l’utilizzo di un elettrodo attivo (sulla zona di trattamento) e una piastra di ritorno (per chiudere il circuito). L’energia che arriva ai tessuti genera sia direttamente che attraverso la formazione di correnti indotte un aumento della temperatura delle strutture anatomiche superficiali e profonde.
Gli effetti biologici della tecarterapia sono sicuramente quelli legati all’innalzamento della temperatura. Aumento dell’estensibilità del collagene, aumento della perfusione ematica, effetto miorilassante e antidolorifico. Secondo alcune scuole di pensiero gli effetti biochimici della tecarterpia sarebbero anche legati a fenomeni di natura elettrica ed elettromagnetica non collegati direttamente all’aumento di calore nella zona trattata.
Aricolo Tratto da Fisioterapiaitalia.it
Sono la Dott.ssa Marta Bresciani, Fisioterapista.
Mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Brescia nel 2021 e durante il mio percorso di studi ho svolto le attività di tirocinio in contesti lavorativi differenti, dagli ospedali alle squadre sportive, avendo così la possibilità di esplorare diverse realtà e confrontarmi con tanti professionisti diversi.
Ho iniziato subito a lavorare in ambito privato occupandomi principalmente della prevenzione e della riabilitazione dei disordini muscolo-scheletrici, seguendo sia pazienti nelle prime fasi post-operatorie che pazienti con problematiche croniche.
Al momento sto continuando la mia formazione nell’ambito della terapia manuale secondo il Concetto Maitland, con l’obiettivo di migliorare le mie capacità di valutazione e di trattamento (delle varie problematiche di carattere ortopedico,) al fine di garantire ai pazienti il percorso riabilitativo più efficace possibile.
Nel mio lavoro credo che la comunicazione, l’empatia e la condivisione di strategie ed obiettivi con ciascun paziente, siano elementi fondamentali per ottenere i migliori risultati!
Laureata in fisioterapia nel 2019 presso l’università degli studi di Brescia, ho iniziato a lavorare tramite il servizio di RSA aperta nel trattamento di problematiche croniche e geriatriche, insieme alla riabilitazione sportiva presso una società sportiva calcistica nel campionato primavera nazionale.
Nel frattempo ho approfondito la terapia manuale in ambito ortopedico conseguendo un master di primo livello presso l’università di Verona in osteopatia neuro-muscolo-scheletrica.
Negli ultimi due anni ho studiato e approfondito il trattamento posturale nei pazienti con scoliosi, dall’atteggiamento scoliotico alla scoliosi moderata e severa.
Attualmente quindi lavoro in clinica e in studio concentrandomi sul trattamento di problematiche ortopediche post-traumatiche, riabilitazione posturale per i pazienti con cervicalgia, dorsalgia, lombalgia e riabilitazione posturale delle disfunzioni e dei dismorfismi della colonna vertebrale (scoliosi, ipercifosi,…).
Nel mio lavoro cerco di integrare le metodologie apprese finora e creare un programma riabilitativo condiviso con il paziente e che metta al centro le esigenze e le aspettative dello stesso.
Sono il Dott.Tommaso Consoli, fisioterapista.
All’interno di Motusmed mi occupo di riabilitazione e prevenzione di disturbi neuro-muscolo-scheletrici sulla base delle principali evidenze scientifiche.
Credo in una presa in carico del paziente in tutte le sue sfaccettature, valutando sia l’aspetto di dolore sia i meccanismi alla base dell’elaborazione del dolore stesso.
Nel mio percorso formativo sto intraprendendo una specializzazione proprio in ambito muscoloscheletrico tramite il Master di primo livello dell’Università di Genova, un percorso di formazione avanzata per il conseguimento del titolo di OMPT (Orthopaedic Manipulative Physical Therapist).
Nella mia pratica clinica combino tecniche di terapia manuale all’esercizio terapeutico adattandole alle esigenze del singolo paziente per accompagnarlo verso una diminuzione del dolore, un aumento della funzionalità e un miglioramento della performance
Ciao.
Sono il Dott. Valente Luca, fisioterapista.
Mi occupo di salute, riabilitazione e prevenzione dei disturbi legati all’apparato locomotore ed in particolare dell’area relativa a piede e caviglia: cerco di trasmettere la mia passione per questa importante ed affascinante parte del corpo, spesso dimenticata, in ogni singola seduta di trattamento. Il piede è la nostra base d’appoggio, ci sostiene ed è il primo punto di contatto con il mondo!
Ritengo che il movimento sia una delle componenti più importanti per una vita sana e mi impegno quindi per integrare questo concetto moderno di riabilitazione con quello più classico di terapia manuale.
Mi tengo costantemente aggiornato con gli studi e le evidenze più recenti disponibili in letteratura scientifica e sto svolgendo il percorso completo di formazione secondo il concetto Maitland.
Adatto ogni programma di prevenzione e riabilitazione alle esigenze di ciascun paziente che per me è unico, con un proprio, personale vissuto della patologia, del dolore e dell’esperienza di guarigione.
Laureato presso l’Università degli Studi di Brescia nel 2019
Fisioterapista presso l’Istituto Clinico Sant’Anna
Docente della cattedra di Elementi di Riabilitazione a Montichiari e collaboratore della cattedra di Riabilitazione Ortopedica presso l’Università degli Studi di Brescia.
Nel mio percorso formativo mi sono occupato di acquisire competenze differenti, al fine di affrontare le diverse patologie dell’ambito ortopedico.
Dall’ingresso del paziente nello studio fino al termine del percorso, è indispensabile individuare gli elementi che provocano il disturbo: il mio concetto di fisioterapia si occupa di ricercare quella che è la causa del problema piuttosto che la sua diretta conseguenza.
Grazie alla specializzazione nel Concetto Maitland, ho acquisito capacità osservative e di analisi delle disfunzioni, con le quali lavoro tutt’oggi per garantire al paziente la miglior soluzione di trattamento possibile.
Il Dr. Bozzola nel 1977 si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova. Dal dicembre 1980 ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Malattie
dell’Apparato Respiratorio presso l’Università di Padova, Nel luglio 1987 ha conseguito il
Diploma di Specializzazione in Oncologia presso l’Università di Milano.
Costante è stata, negli anni, la partecipazione a Congressi Scientifici e Corsi di Aggiornamento, in particolare per quanto attiene la oncologia polmonare, la terapia anti infettiva e la gestione delle malattie polmonari croniche ostruttive.
Nel maggio 2006 ha partecipato al “Corso di General Management per Medici Dirigenti Responsabili di Strutture Complesse”, organizzato dall’AIPO presso l’Università Bocconi a Milano.
Nel febbraio 2008 ha conseguito, con alto merito, il Certificato di Formazione Manageriale per Dirigente di Struttura Complessa, rilasciato dall’I.Re.F., Scuola di Direzione Sanitaria della Regione Lombardia.
Nel novembre 2009 ha partecipato al Corso, organizzato da GIMBE a Ferrara, su “Clinical Governance in Pneumology. Audit Clinico e Indicatori di Qualità”.
Dal maggio al settembre 2011 ha partecipato al Corso Residenziale “Ospedale e Cronicità: formarsi per l’empowerment dei pazienti”, sviluppando un progetto educazionale riguardante la gestione della malattia da parte dei pazienti affetti da bronco pneumopatia cronica ostruttiva.
Dal settembre all’ottobre 2011 ha partecipato al “Corso di formazione per Dirigenti e Preposti” presso A.O. Spedali Civili di Brescia.
Ha svolto l’attività di pneumologo presso la Unità Operativa di Pneumologia degli Spedali Civili di Brescia, della quale è stato anche Direttore per 6 anni, dedicandosi alla gestione della patologia respiratoria, con particolare riguardo alle infezioni polmonari, alla broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO), all’asma bronchiale, alle malattie interstiziali del polmone, alla patologia della pleura e al tumore del polmone.
Sono capitata nel mondo della fisioterapia un po’ per “caso”, ma da subito è diventata una vera e propria passione.
Dopo il diploma di liceo scientifico, mi sono iscritta all’Università degli Studi di Brescia, laureandomi a pieni voti in Fisioterapia, nel 2005.
Da allora, ho avuto modo di lavorare con tutte le fasce di età, dai lattanti agli anziani, passando per gli adolescenti e gli adulti, affrontando diverse patologie in molti ambiti diversi, sia in ambiente ospedaliero che in ambulatori privati.
Ho frequentato diversi corsi di riabilitazione, sia ortopedica che neurologica e, nel 2010 ho iniziato il mio percorso come osteopata, presso la E.O.M. (Escuela de Osteopatia de Madrid), al termine del quale, ho scelto di specializzarmi in osteopatia pediatrica, frequentando il Master di osteopatia pediatrica, presso Formazione Osteopatia Brescia (F.O.B.).
La valutazione e la terapia manuale sono alla base del mio approccio terapeutico, ma ciò che più mi appassiona del mio lavoro è la possibilità di instaurare una rapporto umano e un’alleanza terapeutica con il paziente, integrando il bisogno di ascolto di ogni persona con la necessità di capire le cause dei propri sintomi. Sono da sempre convinta che la comprensione profonda di ciò che accade al nostro corpo, contribuisca alla soluzione del problema.
Da oltre 30 anni mi occupo della cura del Cuore, organo che funziona da “motore” per tutto il nostro organismo, ma in cui anche pensiamo sia la sede di sentire e sentimenti. Per questo so che è necessario non solo cercare segni e sintomi ma anche capire a fondo ogni Persona, il senso dei suoi disturbi e cosa si deve fare per stare il meglio possibile. E le parole ed i discorsi non sono un di più: ci vuole il giusto tempo per capire e per capirsi.
Questo cerco di metterlo nelle valutazioni e negli incontri coi miei Pazienti.
I miei ultimi incarichi professionali:
I miei interessi professionali principali:
Cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, farmacologia clinica cardiovascolare e la prevenzione
cardiovascolare
Ho pubblicato più di 300 lavori su riviste scientifiche nazionali ed internazionali (accessibili da questo link).
Ho tutt’ora vari incarichi in società scientifiche internazionali e nazionali tra cui:
Le mie attività qui a Motusmed:
Prima visita con valutazione multidimensionale cardiologica completa ed ECG, riconciliazione terapeutica,
prescrizione terapia ed esami integrativi, programmazione dei controlli necessari e di eventuale monitoraggio personalizzato.
Visita di controllo: visita clinica, controllo degli esami.
Monitoraggio e consulenza da remoto con mail o videochiamate.
Visita cardiologica per certificazioni e per rilascio o rinnovo patente di guida.
TESTO
TESTO
TESTO
INSERIE TESTO
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2014 e Specializzato con Lode in Ortopedia e Traumatologia nel 2019 presso l’Università degli Studi di Brescia.
Ha approfondito la propria formazione nell’ambito della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia, conseguendo il Diploma Avanzato di Tecniche Microchirurgiche S.I.M. nel 2019.
Ha collaborato come consulente ortopedico con numerose squadre sportive di alto livello quali il Rugby Brescia (Serie A), la Millennium Volley (Serie A1) e la Feralpisalò (sett. Giovanile).
Esperienze fuori sede:
– Unità di Chirurgia della Mano e Plastica “Plastische Chirurgie und Handchirurgie” dell’Ospedale Universitario di Zurigo (USZ)
– U.O.C. di Chirurgia della Mano, IRCCS Multimedica (Milano)
Ha prestato servizio come Dirigente Medico nella SSD di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’ASST Sette Laghi (Varese) dove ha eseguito numerosi interventi in ambito traumatologico in regime di urgenza ed in elezione.
Membro della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), Società Italiana di Microchirurgia (SIM) e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Autore di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali.
Attualmente svolge la propria attività chirurgica presso l’U.O. “Ortopedia 2” dell’ Istituto Clinico Città di Brescia.
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2014 e Specializzato con Lode in Ortopedia e Traumatologia nel 2019 presso l’Università degli Studi di Brescia.
Ha approfondito la propria formazione nell’ambito della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia, conseguendo il Diploma Avanzato di Tecniche Microchirurgiche S.I.M. nel 2019.
Ha collaborato come consulente ortopedico con numerose squadre sportive di alto livello quali il Rugby Brescia (Serie A), la Millennium Volley (Serie A1) e la Feralpisalò (sett. Giovanile).
Esperienze fuori sede:
– Unità di Chirurgia della Mano e Plastica “Plastische Chirurgie und Handchirurgie” dell’Ospedale Universitario di Zurigo (USZ)
– U.O.C. di Chirurgia della Mano, IRCCS Multimedica (Milano)
Ha prestato servizio come Dirigente Medico nella SSD di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’ASST Sette Laghi (Varese) dove ha eseguito numerosi interventi in ambito traumatologico in regime di urgenza ed in elezione.
Membro della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), Società Italiana di Microchirurgia (SIM) e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
Autore di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali.
Attualmente svolge la propria attività chirurgica presso l’U.O. “Ortopedia 2” dell’ Istituto Clinico Città di Brescia.
Medico Spedale Mellino Mellini di Chiari.
Dirigente primo livello UOC Maxillo Facciale ASST Spedali Spedali Civili di Brescia.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita a pieni voti presso l’Università degli Studi di Parma nel 2012
Specialità in Chirurgia Maxillo – Facciale conseguita a pieni voti presso l’Università degli Studi di Parma nel 2018
Corsi di aggiornamento di Medicina Estetica
ATTIVITA’ PRATICATA
Dirigente medico presso il reparto di Chirurgia Maxillo – Facciale degli Spedali Civili di Brescia
AMBITI DI COMPETENZA PROFESSIONALE
Visite specialistiche di patologie concernenti il distretto cervico – facciale (traumi facciali ed esiti; chirurgia orale; patologie dell’articolazione temporo – mandibolare; difetti funzionali ed estetici del volto)
Trattamenti Estetici del volto
Si laurea all’università di Messina, dove consegue anche la specializzazione in Medicina dello Sport.
Esperienze lavorative presso l’Istituto di Medicina dello Sport di Vittorio Veneto e poi come dirigente medico presso la Clinica Eremo di Miazzina di Verbania.
Esegue visite di idoneità sportiva* presso diversi ambulatori privati, dove si occupa anche di valutazione funzionale dell’atleta, test cardiopolmonari, prescrizione dell’esercizio fisico per soggetti con patologie croniche (sport-terapia) e analisi dello stress e del recupero su atleta mediante test della variabilità cardiaca.
Si laurea all’università di Palermo, dove consegue anche le specializzazioni in Scienza dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport.
Medico sociale della Feralpisalò (Lega Pro – stagione 2014-2015), collabora con team ed atleti come consulente nutrizionale.
Docente Scuola Sanis (scuola di nutrizione ed integrazione nello sport) e della Scuola dello Sport CONI Lombardia.
Esegue visite di idoneità sportiva* presso diversi ambulatori privati, dove si occupa anche di valutazione funzionale dell’atleta, nutrizione clinica e sportiva, analisi dello stress e del recupero su atleta mediante test della variabilità cardiaca.
*Visite di idoneità agonistica** e non: tali visite vengono svolte in base ai protocolli vigenti regolamentati dai seguenti decreti: DM 18/02/1982 e DM 24/04/2013.
Screening sanitario comprensivo di:
Visite di idoneità sportiva con test ergometrico massimale: sono riservate agli atleti agonisti over 40 uomini ed over 50 donne secondo i protocolli COCIS e prevedono l’esecuzione di uno sforzo massimale almeno fino all’85% della FC max, al fine di slatentizzare eventuali alterazioni elettrocardiografiche.
Tale test può ovviamente essere richiesto anche da atleti under 40 o non agonisti che svolgano attività sportive ad elevato impegno cardiovascolare.
Visite di idoneità sportiva con test cardiopolmonare (CPET): rappresentano una valutazione clinico-funzionale completa, con l’analisi contemporanea dei tre apparati maggiormente coinvolti durante un’attività fisica: cuore, polmoni, muscoli. E’ un test altamente diagnostico, capace di individuare segni suggestivi di patologia in soggetti asintomatici in modo non invasivo, ed utilissimo per l’atleta che vuole programmare un allenamento mirato tramite il calcolo delle soglie.
** Per poter avviare il servizio di prestazioni finalizzate al rilascio di certificato agonistico è necessaria pratica ASAN con successiva autorizzazione da parte dell’ATS
Nel settembre 2015 ho conseguito la Laurea triennale in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Parma in seguito ad un tirocinio presso i laboratori di tossicologia e genetica forense dell’U.O. di Medicina Legale degli Spedali Civili di Brescia. Un mese più tardi, ho iniziato il percorso di Laurea magistrale in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Brescia, accompagnato quasi nella sua totalità dalla frequenza nei laboratori dell’U.O. di Anatomia Patologica, dove mi sono avvicinata al mondo della ricerca scientifica in ambito oncologico.
Nel 2017 ho terminato il percorso accademico con la Laurea magistrale in Biotecnologie Mediche ma non ho smesso di studiare, infatti ho continuato a lavorare come ricercatrice borsista nello stesso reparto per completare la mia formazione tecnico-professionale. In questo periodo sono stata inserita in altri progetti di ricerca attivi e questo ha portato al mio coinvolgimento nella pubblicazione scientifica Gatta, L.B.; Melocchi, L.; Bugatti, M.; Missale, F.; Lonardi, S.; Zanetti, B.; Cristinelli, L.; Belotti, S.; Simeone, C.; Ronca, R.; Grillo, E.; Licini, S.; Bresciani, D.; Tardanico, R.; Chan, S.R.; Giurisato, E.; Calza, S.; Vermi, W. Hyper-Activation of STAT3 Sustains Progression of Non- Papillary Basal-Type Bladder Cancer via FOSL1 Regulome. Cancers 2019, 11, 1219.
Contemporaneamente, ho portato avanti anche una breve esperienza nel laboratorio galenico della Farmacia Castello di Brescia dove mi sono occupata della ri-organizzazione delle sostanze presenti e ho redatto un documento riassuntivo sulla gestione delle stesse e ho acquisito le competenze di base per effettuare le preparazioni galeniche assistendo i farmacisti.
A luglio 2019 ho vinto una borsa di studio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna dove ho iniziato ad occuparmi di ricerca in ambito veterinario.
Nel frattempo ho portato a termine l’Esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi (sezione A), abilitandomi alla professione, e ho frequentato un master in nutrizione umana in cui studio teorico ed esercitazioni pratiche hanno contribuito a farmi acquisire le competenze per occuparmi di alimentazione sia in soggetti sani, sia come figura di supporto a quella medica e ad altre figure specialistiche in soggetti che hanno sviluppato patologie direttamente o indirettamente correlate alla nutrizione.
Durante il mio percorso accademico e professionale ho sviluppato una mentalità scientifica che mi ha aiutata a migliorare la capacità di problem solving in situazioni intra ed extra lavorative in un’ottica di raggiungimento di risultati in modo organizzato e preciso, sia in modo individuale, ma soprattutto nella sinergia del lavoro in team.
Già Direttore UOC di Diabetologia e Malattie del ricambio, ASST Spedali Civili.
Nato a Brescia il 21 / 11/ 1951
Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano(110/110 e lode) 1976; Specializzazione in Biochimica e Chimica Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma nel 1980(70/70); Specializzazione in Diabetologia e Malattie del Ricambio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano( 70/70 e lode); Specializzazione in Medicina Interna presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma nel 1989 ( 50/50 e lode)
Mi sono formato in particolare nell’ambito delle malattie endocrno-metaboliche, lavorando nel laboratorio di Endocrinologia degli Spedali civili di Brescia dal 1976 -1980; dal 1980 al 1993 ho lavorato prima come assistente e poi come aiuto( dal 1986) in 2° Medicina degli Spedali Civili occupandomi in particolare di Endocrinologia; dal 1994, mi sono occupato a tempo pieno della malattia Diabetica.
Dal 1999 al febbraio 2020 sono stato Direttore dell’U.O.Diabetologia dell’ASST Spedali Civili e dal 2019 al 2020 Direttore del Dipartimento Cronicità dell’ASST Spedali Civili.
Sono quindi un internista ospedaliero con formazione specifica in ambito endocrino metabolico e competenze nell’Educazione della persona con malattia cronica
Ho partecipato in modo attivo alla vita della Società Scientifica Associazione Medici Diabetologi ( AMD) e ne sono stato Presidente Regionale ( 1990-1995), Vice Presidente Nazionale dal 2003-2005, Presidente Nazionale dal 2005- al 2007; dal 2010 al 2013 ho ricoperto la carica di Presidente di Diabete Italia, coordinamento nazionale tra le Società Scientifiche Nazionali in ambito Diabetologico e le Associazioni di Volontariato.
Ho contribuito, partecipando ai lavori delle commissioni preposte, alla stesura della legge Regionale per la Prevenzione e cura del Diabete Mellito ( 1992), del Piano Sanitario Nazionale per la malattia Diabetica ( 7/2/2013), del Piano Nazionale Cronicità ( 2016); tutt’ora sono componente della commissione Regionale “Diabete”.
Sono autore o coautore di 110 pubblicazioni scientifiche in campo diabetologico e di 130 tra comunicazioni orali e abstracts a congressi nazionali e internazionali.
Nell’ambito della malattia diabetico ho maturato esperienza clinica in particolare nella diagnosi, terapia del diabete tipo 2, nell’educazione terapeutica individuale e in gruppo.
Le mie prestazioni:
Prima visita : anamnesi , esame obiettivo, prescrizione esami specifici, prescrizione terapia, educazione all’autogestione della terapia
Visita di controllo: visita clinica, controllo e dell’automonitoraggio glicemico, monitoraggio clinico
Monitoraggio e consulenza da remoto con mail o videochiamate
Certificazione per rilascio o rinnovo patente di guida
Laureato in fisioterapia nel 2018, ho iniziato ad approcciarmi poco prima della laurea al mondo della fisioterapia sportiva nel contesto della ginnastica artistica. Attualmente lavoro presso un servizio di RSA aperta e in studio privato, dove mi concentro soprattutto sulla riabilitazione ortopedica e sportiva.
Ho avuto modo di approfondire il sistema valutativo SFMA, le manipolazioni vertebrali e periferiche, il trattamento strumentale dei tessuti molli. Attualmente sto portando avanti la mia formazione professionale con il Certificate of Orthopaedic Manipulative Therapist rilasciato dall’Università di Curtin. Oltre e più della terapia manuale, nel mio approccio lavorativo rivestono un ruolo fondamentale il movimento, l’esercizio terapeutico e l’ascolto, la comprensione e la collaborazione con i miei pazienti, a cui cerco di dare strumenti pratici per raggiungere i propri obiettivi.
Dirigente Medico Ortopedia e traumatologia ASST Spedali Civili Brescia P.O. Gardone Val Trompia.
Medico Chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia, con la sua visita sa indirizzare il paziente al giusto trattamento della patologia che lo affligge. Visita adulti principalmente per la traumatologia dello sport e la chirurgia della spalla. Valuta dal punto di vista ortopedico anche i bambini per le patologie più comuni quali possono essere il piede piatto, le ginocchia valghe, i piedi intraruotati sapendo indirizzare se sono necessari ortesi (scarpe o plantari, stecche, bebax, corsetti) o trattamenti di fisioterapia o osteopatia.
Nella sua pratica esegue infiltrazioni alle articolazioni con acido Jaluronico (eventualemente associato a cortisone) per ginocchio, spalla ed anca ed infiltrazioni (prevalentemente con cortisone) alle sedi dolorose quali posso essere quelle del gomito nel caso dell’epicondilite, metatarsalgie o fasciti plantari del piede, rizoartrosi della mano.
Pratica mesoterapia per il trattamento di fasciti o contratture muscolari in associazione al trattamento fisioterapico.
Opera presso il presidio di Gardone val Trompia degli spedali civili di Brescia dove è specializzato nella chirurgia della spalla ed esegue interventi di traumatologia, artroscopia di spalla e ginocchio, correzione piede piatto di artrorisi con endortesi, correzione alluce valgo e alluce rigido.
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